gas eticamente scandicci - firenze
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Cerca
 
 

Risultati per:
 


Rechercher Ricerca avanzata

Ultimi argomenti attivi
» 2013 05 14 Verbale
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeMer Mag 15, 2013 6:00 pm Da Annalisa

» 2011 06 17 Verbale
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeMer Set 26, 2012 6:42 pm Da Annalisa

» 2011 05 03 Verbale
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeMer Set 26, 2012 6:41 pm Da Annalisa

» Apericena 17 maggio 2011
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeMer Mag 04, 2011 6:46 pm Da Annalisa

» 2011 03 08 Verbale
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeDom Mag 01, 2011 7:00 pm Da Annalisa

» 2011 03 08 Verbale
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeGio Mar 10, 2011 7:09 pm Da Annalisa

» 2011 02 22 Verbale
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeGio Mar 03, 2011 9:53 pm Da Annalisa

» 2010 04 27 Verbale
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeLun Dic 27, 2010 9:59 pm Da Annalisa

» 2010 05 11 Verbale
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeLun Dic 27, 2010 9:58 pm Da Annalisa

» Verbale 8 giugno 2010 - tessera bocciofila
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeLun Dic 27, 2010 9:56 pm Da Annalisa

» Verbale 14 settembre 2010
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeLun Dic 27, 2010 9:54 pm Da Annalisa

» Verbale 28 settembre 2010
una crisi tutt'altro che passeggera 2 Icon_minitimeLun Dic 27, 2010 9:54 pm Da Annalisa

Navigazione
 Portale
 Forum
 Lista utenti
 Profilo
 FAQ
 Cerca

fa' la cosa giusta




AGENDA
MARTEDI' 21.00-23.00
CONSEGNA PRODOTTI-ASS. SPORTIVA BOCCIOFILA
2° - 4° MARTEDI' 21.00 CONSEGNA
22.00 RIUNIONE - ASS. SPORTIVA BOCCIOFILA

una crisi tutt'altro che passeggera 2

Andare in basso

una crisi tutt'altro che passeggera 2 Empty una crisi tutt'altro che passeggera 2

Messaggio  Admin Mar Lug 28, 2009 12:43 pm

La seconda conseguenza è l’esplosione del debito: quando le buste paga si fanno leggere, il rischio è che non si chiuda più il cerchio fra ciò che si produce e ciò che si vende. Per ritrovare stabilità servirebbe una più equa distribuzione della ricchezza, ma al sistema questa prospettiva non piace, finché può, rinvia la decisione con rimedi tampone, cerca la quadratura del cerchio nell’indebitamento. Ad ogni angolo di strada banche, istituti finanziari, concessionarie, supermercati, pronti a offrire a poveri e meno poveri, mutui, acquisti a rate, prestiti al consumo: il sogno di una vita al di sopra delle proprie possibilità a portata di mano.

Ovunque le famiglie hanno abboccato, in Italia, ad esempio, nel 2008 il debito totale delle famiglie corrispondeva al 70% delle loro entrate annuali, qualcosa come 16.000 euro a nucleo. Tuttavia il paese dove le famiglie si sono inguaiate di più è gli Stati Uniti, l’attrattiva è stata l’acquisto della casa. Nell’euforia degli affari sono stati offerti mutui anche a famiglie economicamente deboli, mutui inaffidabili presi a base di complesse attività speculative che hanno coinvolto banche, assicurazioni, fondi d’investimento, fondi pensione. Tutto è filato liscio finchè i tassi di interesse sono rimasti bassi, le case hanno continuato a rivalutarsi, ma quando c’è stata l’inversione di tendenza, molte famiglie non ce l’hanno più fatta a restituire le rate e l’intero castello è crollato. Sono cominciati i primi fallimenti bancari, più nessuno si è fidato dell’altro, l’intera attività creditizia si è paralizzata per mancanza di fiducia reciproca, banche ed imprese hanno cominciato ad annaspare per mancanza di fondi. In fondo la finanza è più psicologia che scienza.

Col manifestarsi della crisi finanziaria, anche il marcio di fondo è venuto a galla: intere economie si sono inceppate per l’incapacità dei consumi di assorbire la produzione. A fine 2008 il sistema ha dovuto ammettere lo stato di crisi ed ha chiesto ai governi, gli unici con carroattrezzi adeguati, di intervenire. Con un unico obiettivo: tirare l’auto fuori dalla scarpata e rimetterla in condizione di riprendere la sua corsa. Per risollevare banche ed imprese sono stati stanziati miliardi di euro, a forza di strattoni, probabilmente l’auto verrà tirata su e sarà rimessa in carreggiata. Ma ci sono forti dubbi che possa riprendere a correre perchè anche la strada risulta gravemente danneggiata: a forza di passarci si sono formate buche ovunque, in molti punti il ciglio è franato, se l’auto pretende di correre si fracasserà.

L’unica possibilità è rallentare, dotare l’auto di ammortizzatori più solidi, mettere alla guida un autista più prudente. Fuor di metafora, le risorse si stanno esaurendo, il clima sta impazzendo, le tensioni sociali si stanno aggravando, per evitare il tracollo dovremo passare dall’economia della crescita, all’economia del limite, dall’economia del cowboy all’economia dell’austronauta, ma anche dall’economia della precarietà all’economia della sicurezza, dall’economia dell’avidità all’economia dei diritti. Potremmo chiamarla economia del benvivere o economia del rispetto, un’economia equa, sostenibile e solidale, capace di garantire a tutti un’esistenza dignitosa nel rispetto del pianeta. Una strada da imboccare al più presto perché la doppia crisi, ambientale e sociale, non ci lascia più tempo. Ma sappiamo che il cambiamento non potrà essere che graduale, avverrà solo attraverso un cambio di mentalità e di comportamenti da parte di cittadini, istituzioni, imprese. Ed oggi che migliaia di persone rischiano il licenziamento, che le entrate di molte famiglie rischiano di non coprire neanche i bisogni fondamentali, bisogna agire contemporaneamente su due piani: quello dell’emergenza e quello del capovolgimento di sistema in una logica di diritti.

Admin
Admin

Numero di messaggi : 150
Data d'iscrizione : 14.06.09
Località : SCANDICCI

https://gaseticamente.forumattivo.com

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.