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FAQ su buoni locali -SCEC
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FAQ su buoni locali -SCEC
Queste sono le principali domande, e le relative risposte sull'introduzione dei Buoni Locali di Solidarietà.
F.A.Q. sui Buoni Locali di Solidarietà
Che cosa sono i Buoni Locali di Solidarietà?
Sono
un patto fra persone comuni, imprese commerciali, artigiane e agricole
e anche Enti Locali che stringono un patto di Solidarietà per
scambiarsi beni e servizi accettando in cambio una percentuale del
prezzo in Buoni in una percentuale minima del 10%.
Che rapporto hanno con l’euro? Sono convertibili?
Il Buono Locale ha un rapporto 1:1 con l’euro, non è convertibile e si utilizza insieme agli euro senza sostituirli
Quale è lo scopo di questi Buoni Locali di Solidarietà?
Quello
di ridare slancio all’economia locale perché circolano in un territorio
limitato e permettono così di ancorare la ricchezza al territorio che
l’ha prodotta
Quale è il vantaggio dei consumatori e quello dei commercianti?
I
consumatori saranno indotti a usare i buoni per convenienza e invece di
fare la spesa al supermercato, magari di una multinazionale estera, si
rivolgono ai negozianti locali.
Per i commercianti è un’ottima opportunità di aumentare il giro di affari incrementando il numero dei clienti
Si può comprare un bene o un servizio al 100% con i Buoni Locali di Solidarietà?
Non
da chi ha partita Iva per ovvi motivi fiscali. I privati invece che ad
esempio si scambiano un bene usato, ad esempio un divano, possono
decidere liberamente di accettare fino al 100% in Buoni Locali, ma
possono essere utilizzati al 100% anche per altre innumerevoli
applicazioni che abbiano per oggetto scambi di tempo per mutuo aiuto ai
singoli o alla comunità locale (vedi legge 8/3/2000 n. 53)
I Buoni Locali di Solidarietà si acquistano?
No.
Vengono distribuiti gratuitamente dall’associazione che raggruppa
persone fisiche e imprese, ma anche enti locali o associazioni di
categoria, in base a criteri predeterminati, pubblici e trasparenti
Quando si finiscono i buoni come si fa per ottenerne di nuovi?
L’associazione
provvederà a fare delle distribuzioni periodiche sempre con criteri
ispirati a equità e trasparenza. I Buoni potranno anche essere ottenuti
tramite servizi alla comunità (cura agli anziani, bambini ecc.) o
comportamenti virtuosi (raccolta differenziata, car sharing).
Una
forma particolare è data dall’anticipazione di Buoni Locali di
Solidarietà che l’associazione fa a chi ne fa richesta per permettere
ad esempio il pagamento dell’impresa che installa i pannelli solari. In
questo caso il richiedente non percepirà altri buoni dalle
distribuzioni periodiche fino a concorrenza dell’anticipazione
ricevuto, ma potrà comunque procurarseli offrendo servizi alla comunità
o adottando comportamenti virtuosi.
L’imprenditore che li accetta in pagamento deve pagare tasse e Iva anche sull’importo pagato in Buoni Locali?
No.
Tecnicamente il buono da diritto ad uno sconto e quindi come tale non
rientra nel computo dell’imponibile per il calcolo delle tasse e
dell’Iva
La percentuale di sconto è imposta dall’associazione?
Ovviamente
no. Ogni imprenditore, professionista ecc. deciderà in quale
percentuale accettare i Buoni Locali d Solidarietà con un minimo di
accettazione del 10%
Ma chi garantisce che il commerciante non aumenterà i prezzi?
Semplicemente
il mercato, se i suoi prezzi saranno concorrenziali grazie anche
all’accettazione dei Buoni Locali, allora le sue entrate aumenteranno,
se invece i suoi prezzi saranno più alti nonostante i Buoni allora
nessuno avrà la convenienza a comprare da lui e perderà clienti.
Ma come faranno gli imprenditori a fare prezzi vantaggiosi?
Il
compito dell’associazione sarà anche quello di lavorare
sull’accorciamento delle filiere produttive a cominciare da quella
alimentare. Eliminando i numerosi passaggi dal produttore al
consumatore si potrà ridurre sensibilmente i prezzi dando un giusto
prezzo ai produttori e un buon guadagno ai commercianti.
Le figure
intermedie (grossisti) continueranno a lavorare, ma organizzando i loro
clienti commercianti in gruppi di acquisto per avere maggiore peso
contrattuale con i fornitori e ottenere prezzi più vantaggiosi, magari
convincendoli ad accettare anche loro i Buoni Locali di Solidarietà
Per il commerciante i Buoni Locali di Solidarietà sono una perdita?
No.
Il motivo è semplicemente che lui potrà spendere i Buoni Locali
incassati nel circuito e se si servirà dai produttori locali, potrà
acquistare anche le sue merci in percentuale in Buoni Locali. Un
esempio può essere il ristoratore che si rifornisce dai produttori
locali che oltre a costare meno, essere più vicini e dare maggiori
garanzie di qualità, accettano anche i Buoni Locali.
Con i Buoni
Locali il commerciante potrà anche pagarsi vari servizi, come la
pubblicità organizzata dall’associazione o la spesa direttamente a casa
di anziani o malati curata dai membri dell’associazione. Le possibilità
di spesa sono moltissime.
Ma tutti questi Buoni non produrranno inflazione?
I
Buoni Locali di Solidarietà vengono spesi solo in una percentuale del
prezzo, la parte restante continua comunque ad essere pagata in Euro e
quindi tutte le problematiche relative all’inflazione e riflessi sui
prezzi vengono lasciati, volentieri, alla BCE.
I Buoni sono solo un
piccolo strumento per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e
far rifiorire l’economia locale così disastrata e cosa importante da
sottolineare, i Buoni Locali, al contrario degli Euro di carta, non
producono debito pubblico
E tutto questo quanto viene a costare?
Questo
è un progetto fatto dalla gente per la gente e per questo non ha
nessuno scopo di lucro. I soli costi a carico degli associati saranno
il rimborso delle spese di stampa dei buoni e altri piccoli costi di
gestione per mantenere l’associazione, niente di più.
Mettiamo il caso che tutto finisca che succede?
Nel
caso che l’esperienza locale finisca, i Buoni potranno essere scambiati
con altri Buoni Locali degli aderenti al circuito Arcipelago dei Buoni
Locali di Solidarietà (Arcipelago BLS). Comunque è bene ricordare che
si fa riferimento alla sola percentuale di accettazione dei Buoni
Locali che può tranquillamente rientrare nel normale esercizio di
un’attività imprenditoriale.
I Buoni Locali sembrano garantire molti vantaggi, possibile che nessuno ci abbia pensato prima ?
Certamente
! Questi sistemi sono già in uso in diverse parti del mondo (esistono
circa 6000 esperimenti ) con notevole successo. Attualmente, le
particolari condizioni economiche in cui ci troviamo stanno favorendo
la nascita di Buoni Locali anche in Italia.
F.A.Q. sui Buoni Locali di Solidarietà
Che cosa sono i Buoni Locali di Solidarietà?
Sono
un patto fra persone comuni, imprese commerciali, artigiane e agricole
e anche Enti Locali che stringono un patto di Solidarietà per
scambiarsi beni e servizi accettando in cambio una percentuale del
prezzo in Buoni in una percentuale minima del 10%.
Che rapporto hanno con l’euro? Sono convertibili?
Il Buono Locale ha un rapporto 1:1 con l’euro, non è convertibile e si utilizza insieme agli euro senza sostituirli
Quale è lo scopo di questi Buoni Locali di Solidarietà?
Quello
di ridare slancio all’economia locale perché circolano in un territorio
limitato e permettono così di ancorare la ricchezza al territorio che
l’ha prodotta
Quale è il vantaggio dei consumatori e quello dei commercianti?
I
consumatori saranno indotti a usare i buoni per convenienza e invece di
fare la spesa al supermercato, magari di una multinazionale estera, si
rivolgono ai negozianti locali.
Per i commercianti è un’ottima opportunità di aumentare il giro di affari incrementando il numero dei clienti
Si può comprare un bene o un servizio al 100% con i Buoni Locali di Solidarietà?
Non
da chi ha partita Iva per ovvi motivi fiscali. I privati invece che ad
esempio si scambiano un bene usato, ad esempio un divano, possono
decidere liberamente di accettare fino al 100% in Buoni Locali, ma
possono essere utilizzati al 100% anche per altre innumerevoli
applicazioni che abbiano per oggetto scambi di tempo per mutuo aiuto ai
singoli o alla comunità locale (vedi legge 8/3/2000 n. 53)
I Buoni Locali di Solidarietà si acquistano?
No.
Vengono distribuiti gratuitamente dall’associazione che raggruppa
persone fisiche e imprese, ma anche enti locali o associazioni di
categoria, in base a criteri predeterminati, pubblici e trasparenti
Quando si finiscono i buoni come si fa per ottenerne di nuovi?
L’associazione
provvederà a fare delle distribuzioni periodiche sempre con criteri
ispirati a equità e trasparenza. I Buoni potranno anche essere ottenuti
tramite servizi alla comunità (cura agli anziani, bambini ecc.) o
comportamenti virtuosi (raccolta differenziata, car sharing).
Una
forma particolare è data dall’anticipazione di Buoni Locali di
Solidarietà che l’associazione fa a chi ne fa richesta per permettere
ad esempio il pagamento dell’impresa che installa i pannelli solari. In
questo caso il richiedente non percepirà altri buoni dalle
distribuzioni periodiche fino a concorrenza dell’anticipazione
ricevuto, ma potrà comunque procurarseli offrendo servizi alla comunità
o adottando comportamenti virtuosi.
L’imprenditore che li accetta in pagamento deve pagare tasse e Iva anche sull’importo pagato in Buoni Locali?
No.
Tecnicamente il buono da diritto ad uno sconto e quindi come tale non
rientra nel computo dell’imponibile per il calcolo delle tasse e
dell’Iva
La percentuale di sconto è imposta dall’associazione?
Ovviamente
no. Ogni imprenditore, professionista ecc. deciderà in quale
percentuale accettare i Buoni Locali d Solidarietà con un minimo di
accettazione del 10%
Ma chi garantisce che il commerciante non aumenterà i prezzi?
Semplicemente
il mercato, se i suoi prezzi saranno concorrenziali grazie anche
all’accettazione dei Buoni Locali, allora le sue entrate aumenteranno,
se invece i suoi prezzi saranno più alti nonostante i Buoni allora
nessuno avrà la convenienza a comprare da lui e perderà clienti.
Ma come faranno gli imprenditori a fare prezzi vantaggiosi?
Il
compito dell’associazione sarà anche quello di lavorare
sull’accorciamento delle filiere produttive a cominciare da quella
alimentare. Eliminando i numerosi passaggi dal produttore al
consumatore si potrà ridurre sensibilmente i prezzi dando un giusto
prezzo ai produttori e un buon guadagno ai commercianti.
Le figure
intermedie (grossisti) continueranno a lavorare, ma organizzando i loro
clienti commercianti in gruppi di acquisto per avere maggiore peso
contrattuale con i fornitori e ottenere prezzi più vantaggiosi, magari
convincendoli ad accettare anche loro i Buoni Locali di Solidarietà
Per il commerciante i Buoni Locali di Solidarietà sono una perdita?
No.
Il motivo è semplicemente che lui potrà spendere i Buoni Locali
incassati nel circuito e se si servirà dai produttori locali, potrà
acquistare anche le sue merci in percentuale in Buoni Locali. Un
esempio può essere il ristoratore che si rifornisce dai produttori
locali che oltre a costare meno, essere più vicini e dare maggiori
garanzie di qualità, accettano anche i Buoni Locali.
Con i Buoni
Locali il commerciante potrà anche pagarsi vari servizi, come la
pubblicità organizzata dall’associazione o la spesa direttamente a casa
di anziani o malati curata dai membri dell’associazione. Le possibilità
di spesa sono moltissime.
Ma tutti questi Buoni non produrranno inflazione?
I
Buoni Locali di Solidarietà vengono spesi solo in una percentuale del
prezzo, la parte restante continua comunque ad essere pagata in Euro e
quindi tutte le problematiche relative all’inflazione e riflessi sui
prezzi vengono lasciati, volentieri, alla BCE.
I Buoni sono solo un
piccolo strumento per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e
far rifiorire l’economia locale così disastrata e cosa importante da
sottolineare, i Buoni Locali, al contrario degli Euro di carta, non
producono debito pubblico
E tutto questo quanto viene a costare?
Questo
è un progetto fatto dalla gente per la gente e per questo non ha
nessuno scopo di lucro. I soli costi a carico degli associati saranno
il rimborso delle spese di stampa dei buoni e altri piccoli costi di
gestione per mantenere l’associazione, niente di più.
Mettiamo il caso che tutto finisca che succede?
Nel
caso che l’esperienza locale finisca, i Buoni potranno essere scambiati
con altri Buoni Locali degli aderenti al circuito Arcipelago dei Buoni
Locali di Solidarietà (Arcipelago BLS). Comunque è bene ricordare che
si fa riferimento alla sola percentuale di accettazione dei Buoni
Locali che può tranquillamente rientrare nel normale esercizio di
un’attività imprenditoriale.
I Buoni Locali sembrano garantire molti vantaggi, possibile che nessuno ci abbia pensato prima ?
Certamente
! Questi sistemi sono già in uso in diverse parti del mondo (esistono
circa 6000 esperimenti ) con notevole successo. Attualmente, le
particolari condizioni economiche in cui ci troviamo stanno favorendo
la nascita di Buoni Locali anche in Italia.
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Mer Mag 15, 2013 6:00 pm Da Annalisa
» 2011 06 17 Verbale
Mer Set 26, 2012 6:42 pm Da Annalisa
» 2011 05 03 Verbale
Mer Set 26, 2012 6:41 pm Da Annalisa
» Apericena 17 maggio 2011
Mer Mag 04, 2011 6:46 pm Da Annalisa
» 2011 03 08 Verbale
Dom Mag 01, 2011 7:00 pm Da Annalisa
» 2011 03 08 Verbale
Gio Mar 10, 2011 7:09 pm Da Annalisa
» 2011 02 22 Verbale
Gio Mar 03, 2011 9:53 pm Da Annalisa
» 2010 04 27 Verbale
Lun Dic 27, 2010 9:59 pm Da Annalisa
» 2010 05 11 Verbale
Lun Dic 27, 2010 9:58 pm Da Annalisa
» Verbale 8 giugno 2010 - tessera bocciofila
Lun Dic 27, 2010 9:56 pm Da Annalisa
» Verbale 14 settembre 2010
Lun Dic 27, 2010 9:54 pm Da Annalisa
» Verbale 28 settembre 2010
Lun Dic 27, 2010 9:54 pm Da Annalisa