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DES distretti di economia solidale
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DES distretti di economia solidale
Distretto di Economia Solidale, che consiste nella costruzione di circuiti in cui fluiscono i beni, i servizi e le informazioni prodotte dalle realtà dell’economia solidale, in modo che queste si possano sostenere a vicenda creando gli spazi per un’economia diversa.
A tutt’oggi esistono, in Italia, realtà costituite (consultabili sul sito www.retecosol.org). Tra le più significative si ricordano quelle di Torino, Milano (la prima a diventare associazione), Lucca, Verona, il DESbrianza (Monza), il Tavolo Economia Solidale nelle Marche e, a Roma, la Città dell’Altra Economia).
Non è emerso un modello unico a cui tali reti si sono uniformate. Ognuna ha seguito un percorso proprio, congeniale alle esperienze espresse da quel determinato territorio. Un punto comune che le ha caratterizzate è stata la costituzione di un Tavolo di lavoro democratico aperto a tutti i soggetti interessati. Tale Tavolo ha avuto funzione sia di stimolo per la partenza che di luogo di confronto per la creazione di un soggetto gestore dell’iniziativa regolamentato da uno statuto.
L’attivazione del Tavolo, quindi, è la premessa per la costituzione di un “Distretto di Economia Solidale” (D.E.S.), che è uno strumento strategico, per l’economia solidale, per sopravvivere, nel lungo periodo, al sistema economico attuale.
Alcuni principi di base per il D.E.S.
Il D.E.S. è una realtà territoriale, economica e sociale che persegue la realizzazione dei seguenti principi:
- valorizzazione della dimensione locale: valorizzare le caratteristiche peculiari dei luoghi (conoscenze, saperi, tradizionali, peculiarità ambientali, ricchezze sociali e relazionali) che sono viste come ricchezze da accrescere e valorizzare e non sono risorse da sfruttare a solo fine di profitto. In questa concezione il territorio deve essere inteso non come sistema chiuso (localismo difensivo), ma come sottosistema aperto ad un più vasto sistema economico e sociale sostenibile.
- Economia di giustizia (sostenibilità sociale): I soggetti appartenenti al D.E.S. si impegnano a mantenere e a favorire condizioni di equità nella distribuzione dei proventi delle attività economiche, sia tra i membri dell’organizzazione produttiva che fra le diverse aree del sistema economico nazionale ed estero.
- Sostenibilità ecologica: i soggetti aderenti al D.E.S. si impegnano a svolgere le proprie attività economiche secondo modalità tali da consentire una riduzione dell’impronta ecologica del distretto e, comunque, da non compromettere , nel lungo periodo, la capacità di carico degli ecosistemi. Si ritiene strategico, a tale fine, favorire la chiusura locale dei cicli bioeconomici.
Metodo di lavoro
La realizzazione del D.E.S. avviene attraverso il metodo della partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nella definizione delle modalità concrete di gestione e dei processi economici. Tale modalità partecipativa presuppone la disponibilità a confrontarsi e a condividere, con altri, idee e proposte su progetti definiti di volta in volta, comunque sempre nel rispetto dei “criteri di appartenenza” da definirsi nello Statuto.
A tutt’oggi esistono, in Italia, realtà costituite (consultabili sul sito www.retecosol.org). Tra le più significative si ricordano quelle di Torino, Milano (la prima a diventare associazione), Lucca, Verona, il DESbrianza (Monza), il Tavolo Economia Solidale nelle Marche e, a Roma, la Città dell’Altra Economia).
Non è emerso un modello unico a cui tali reti si sono uniformate. Ognuna ha seguito un percorso proprio, congeniale alle esperienze espresse da quel determinato territorio. Un punto comune che le ha caratterizzate è stata la costituzione di un Tavolo di lavoro democratico aperto a tutti i soggetti interessati. Tale Tavolo ha avuto funzione sia di stimolo per la partenza che di luogo di confronto per la creazione di un soggetto gestore dell’iniziativa regolamentato da uno statuto.
L’attivazione del Tavolo, quindi, è la premessa per la costituzione di un “Distretto di Economia Solidale” (D.E.S.), che è uno strumento strategico, per l’economia solidale, per sopravvivere, nel lungo periodo, al sistema economico attuale.
Alcuni principi di base per il D.E.S.
Il D.E.S. è una realtà territoriale, economica e sociale che persegue la realizzazione dei seguenti principi:
- valorizzazione della dimensione locale: valorizzare le caratteristiche peculiari dei luoghi (conoscenze, saperi, tradizionali, peculiarità ambientali, ricchezze sociali e relazionali) che sono viste come ricchezze da accrescere e valorizzare e non sono risorse da sfruttare a solo fine di profitto. In questa concezione il territorio deve essere inteso non come sistema chiuso (localismo difensivo), ma come sottosistema aperto ad un più vasto sistema economico e sociale sostenibile.
- Economia di giustizia (sostenibilità sociale): I soggetti appartenenti al D.E.S. si impegnano a mantenere e a favorire condizioni di equità nella distribuzione dei proventi delle attività economiche, sia tra i membri dell’organizzazione produttiva che fra le diverse aree del sistema economico nazionale ed estero.
- Sostenibilità ecologica: i soggetti aderenti al D.E.S. si impegnano a svolgere le proprie attività economiche secondo modalità tali da consentire una riduzione dell’impronta ecologica del distretto e, comunque, da non compromettere , nel lungo periodo, la capacità di carico degli ecosistemi. Si ritiene strategico, a tale fine, favorire la chiusura locale dei cicli bioeconomici.
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