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Breve riassunto dell'intervento di Francuccio Gesualdi a Vie Nuove
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Breve riassunto dell'intervento di Francuccio Gesualdi a Vie Nuove
Ecco un breve riassunto che ho fatto
dell'intervento di Francuccio Gesualdi alla serata del 15 gennaio u.s. alle Vie
Nuove. CiaoMarina
Venerdì 15 gennaio ore 21,00 al circolo Vie Nuove:
Francuccio Gesualdi (Centro Nuovo Modello di sviluppo- fondatore della rete
Lilliput) - Renato Libanora ( antropologo dell'Università di Firenze esperto di
progetti di accesso al credito e sviluppo locale nei Paesi del sud del mondo) e
Neri Pollastri (filosofo con compiti di facilitatore della serata.).
Ha aperto la serata Francuccio Gesualdi:
Primo punto: capire la situazione. Scenario non
troppo rassicurante, stanno venendo al pettine tutti i nodi che abbiamo
costruito negli ultimi 100 anni.
1) Nodo economico:
La crisi di non è solo finanziaria ma è crisi dello sviluppo globalizzato,
della globalizzazione stessa che ha creato diversi ordini di problemi: ha
accentuato disparità fra classi sociali a livello delle singole nazioni e a
livello mondiale, ha prodotto una più iniqua distribuzione della ricchezza, ha
generato i due fenomeni che hanno provocato la crisi: espansione della finanza e
aumento del debito.
Dalla crisi si esce difendendo salari e con una sana politica fiscale
per riequilibrare i redditi.
2) Nodo ambientale: crisi delle risorse, (petrolio, acqua, terre) e
guerre di accaparramento;
crisi dei meccanismi
naturali per eccesso rifiuti, CO2 prima di tutto (cambiamenti clima, ghiacciai
che si sciolgono, innalzamento dei mari, inondazioni, siccità.
influenza
ideologica:
Noi cosa possiamo fare
in questo contesto?:
dell'intervento di Francuccio Gesualdi alla serata del 15 gennaio u.s. alle Vie
Nuove. CiaoMarina
Venerdì 15 gennaio ore 21,00 al circolo Vie Nuove:
Francuccio Gesualdi (Centro Nuovo Modello di sviluppo- fondatore della rete
Lilliput) - Renato Libanora ( antropologo dell'Università di Firenze esperto di
progetti di accesso al credito e sviluppo locale nei Paesi del sud del mondo) e
Neri Pollastri (filosofo con compiti di facilitatore della serata.).
Ha aperto la serata Francuccio Gesualdi:
- Parliamo di partecipazione, come spenderci al meglio per risolvere i
problemi che il nostro tempo ci pone.
Primo punto: capire la situazione. Scenario non
troppo rassicurante, stanno venendo al pettine tutti i nodi che abbiamo
costruito negli ultimi 100 anni.
1) Nodo economico:
La crisi di non è solo finanziaria ma è crisi dello sviluppo globalizzato,
della globalizzazione stessa che ha creato diversi ordini di problemi: ha
accentuato disparità fra classi sociali a livello delle singole nazioni e a
livello mondiale, ha prodotto una più iniqua distribuzione della ricchezza, ha
generato i due fenomeni che hanno provocato la crisi: espansione della finanza e
aumento del debito.
Dalla crisi si esce difendendo salari e con una sana politica fiscale
per riequilibrare i redditi.
Da 20 anni i salari perdono potere d'acquisto a vantaggio dei profitti. Nei
Paesi Ocse diminuzione del 10% in rapporto al Pil fra il 1976 e il 2005 (dal
63 al 53% del PIL)
rafforzamento dell'attività speculativa per
l'investimento dei capitali. Le imprese, invece che reinvestire nel settore
produttivo hanno diretto i capitali verso la finanza.
800,000 miliardi di $ il valore della finanzia
mondiale- 60,000 miliardi di $ il valore della produzione mondiale.
indebitamento delle famiglie, delle piccole
imprese e dello stato per fare acquisti: aumento del debito privato e
pubblico;
9,000 miliardi di € per salvare le banche, il
15% di quanto si produce;
distribuzione della ricchezza in modo sempre
meno equo.
2) Nodo ambientale: crisi delle risorse, (petrolio, acqua, terre) e
guerre di accaparramento;
crisi dei meccanismi
naturali per eccesso rifiuti, CO2 prima di tutto (cambiamenti clima, ghiacciai
che si sciolgono, innalzamento dei mari, inondazioni, siccità.
Le risorse della Terra
sono in netto calo;es:
il
petrolio stesso è in calo e si
prevede un nuovo aumento del prezzo.
l'acqua
è la principale risorsa in
esaurimento. Non solo quella per la soddisfazione dei bisogni primari, ma
anche per la produzione industriale e quella agricola;
le
terre sono di nuovo oggetto di
conquista perchè l'emergenza alimentazione sta preoccupando molti paesi. Le
terre coltivabili sono in esaurimento in alcuni paesi in asiatici in cui la
popolazione è in attiva crescita: si stanno dirigendo in Africa per acquisire
terre coltivabili, (es. l'affitto alla Daewoo Logistics (multinazionale
della Corea del Sud) di 1.300.000 ettari coltivabili per 99 anni per la semina
di specie alimentari e di specie utili alla produzione di agrocombustibili da
parte della Repubblica del Madagascar . In cambio, la Daewoo Logistics si
impegnerebbe
a investire 6.700 milioni di dollari per 20 anni allo scopo di
costruire un porto per le esportazioni verso la Corea - indispensabile alla
fattibilità dell'affare - e a procurare "alcuni benefici per la popolazione
locale" come posti di lavoro e una scuola).
I cambiamenti climatici:
si prevedono migrazioni epocali in conseguenza dei cambiamenti climatici. Le
popolazioni delle coste all'innalzamento del livello del mare si sposteranno
verso l'interno.
3) Nodo sociale: cambiamentio dell' economia del lavoro dovuto
a tre elementi di fondo:
riscrittura della geografia nella distribuzione internazionale del lavoro
che sta provocando aumento dello sfruttamento del lavoro a livello
mondiale con aumento della disoccupazione al Nord e dello sfruttamento al Sud.
Nei paesi cosidetti emergenti, come India,
Cina ecc.. il lavoro, anche quello intellettuale è retribuito pochissimo.
Anche laureati, specialisti es.ingegneri informatici in India, si accontentano
di bassi salari. Si formano perciò sacche enormi di sfruttamento del lavoro,
di qualsiasi tipo di lavoro, anche di quello molto qualificato.
la globalizzazione non ha risolto i problemi
d' impoverimento degli esclusi totali al Sud (persistono tre miliardi poveri
assoluti), mantiene in povertà relativa miliardi di esseri umani già inseriti
nella catena produttiva ma pagati pochissimo e aumenta la povertà anche al
Nord (in Italia sono il 12% della popolazione: 8 milioni di persone, secondo
l'Istat, di cui 2,5 sono poveri assoluti, cioè che vivono con meno di 2
$/giorno). In generale sta aumentando la povertà in tutto il mondo e si
assiste alla concentrazione delle ricchezze in mano di pochi. Al mondo ci sono
2,7 miliardi di persone lavorano, ma in condizioni di schiavitù; più di 1
miliardo di persone sono affamate. Le migrazioni non potranno che
aumentare.
peggioramento servizi pubblici per triplice azione: ideologica, riduzione
gettito fiscale, aumento debito pubblico. Una considerazione particolare su
azione ideologica. Liberismo come avversione pregiudiziale verso tutto ciò che
è collettivo. Avversione verso fiscalità, avversione verso produzione servizi
da parte dello stato, avversione verso ruolo distributivo dello Stato:lo Stato
deve fare il meno possibile e quel poco al servizio delle imprese e delle
banche. Effetti: diminuzione prelievo fiscale e riduzione progressività delle
imposte, diminuzione servizi, maggiori privatizzazioni e ciò che rimane
pubblico gestito in maniera aziendalistica (casi acqua e ferrovie), maggiore
indebitamento pubblico.
influenza
ideologica:
avversione alle tasse, lo Stato viene
rappresentato come un rapinatore;
avversione
alla produzione di servizi da parte dello Stato
avversione
al ruolo distributivo dello Stato: no agli interventi pubblici all'ambiente e
ai cittadini in stato di bisogno;
propensione
all'abbassamento delle tasse attraverso l'abbassamento delle aliquote o
l'eliminazione delle aliquote più alte e diminuzione dei servizi
privatizzazione di
beni e servizi pubblici che saranno
gestiti con un criterio economico di un'azienda privata, cioè con l'idea del
"Profitto"innanzi tutto:
cessione
dei servizi da "pubblici" ad "aziende private" es: gestione economica
privatistica anche di risorse come l'acqua, dei trasporti ecc..
aumento
dell'indebitamento pubblico
Noi cosa possiamo fare
in questo contesto?:
Studiare,
informarci correttamente e
passare l'informazione agli altri;
Assumere
stili di vita responsabili e coerenti con il cambiamento che
auspichiamo:consumo critico,
commercio equo e solidale, ecc..
Costruire
esperienze di economia alternative: gruppi, reti, finanza etica, distretti di
economia solidale ec..
Portare
queste esperienze anche in ambito pubblico;
Resistere, organizzarsi e lottare
per l'acqua pubblica, per
trasporti pubblici ed equi, contro la TAV, gli inceneritori, riduzione e
smaltimento corretto dei rifiuti ecc...
Forzare: proporre cambiamenti parziali ma che vanno
nella direzione della soluzione dei problemi, economici e sociali.
Progettare forme alternative di economia, di società, di scambi, di
convivenza ecc..
Intrecciare reti tra tutte le realtà alternative esistenti,
diffondere le buone pratiche, metterle in comune ecc..
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Mer Mag 15, 2013 6:00 pm Da Annalisa
» 2011 06 17 Verbale
Mer Set 26, 2012 6:42 pm Da Annalisa
» 2011 05 03 Verbale
Mer Set 26, 2012 6:41 pm Da Annalisa
» Apericena 17 maggio 2011
Mer Mag 04, 2011 6:46 pm Da Annalisa
» 2011 03 08 Verbale
Dom Mag 01, 2011 7:00 pm Da Annalisa
» 2011 03 08 Verbale
Gio Mar 10, 2011 7:09 pm Da Annalisa
» 2011 02 22 Verbale
Gio Mar 03, 2011 9:53 pm Da Annalisa
» 2010 04 27 Verbale
Lun Dic 27, 2010 9:59 pm Da Annalisa
» 2010 05 11 Verbale
Lun Dic 27, 2010 9:58 pm Da Annalisa
» Verbale 8 giugno 2010 - tessera bocciofila
Lun Dic 27, 2010 9:56 pm Da Annalisa
» Verbale 14 settembre 2010
Lun Dic 27, 2010 9:54 pm Da Annalisa
» Verbale 28 settembre 2010
Lun Dic 27, 2010 9:54 pm Da Annalisa